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Nell'Abistan - un impero così vasto da coprire buona parte del mondo - 2084 è una data presente ovunque, stampata nel cervello di ognuno, pronunciata in ogni discorso, impressa sui cartelli commemorativi affissi accanto alle vestigia dello Shar, la Grande Guerra santa contro i makuf, i propagandisti della "Grande Miscredenza". Nessuno sa a che cosa corrisponda quella data. Qualcuno dice che ha a che fare con l'inizio del conflitto, altri con un suo episodio. Altri ancora che riguardi l'anno di nascita di Abi, il Delegato di Yölah, oppure il giorno in cui Abi fu illuminato dalla luce divina. In ogni caso, è da allora che il paese, che era detto semplicemente il "paese dei credenti", fu chiamato Abistan, il mondo in cui ci si sottomette gioiosamente alla volontà di Yölah e del suo rappresentante in terra, il profeta Abi. La Grande Guerra santa è stata lunga e terribile, tuttavia l'armonia più totale regna ora nelle terre dell'Abistan. Nessuno dubita delle autorità, cosi come nessuno dubita che Yölah abbia offerto ad Abi di imprimere un nuovo inizio alla storia dell'umanità. L'abilang, una nuova lingua, ha soppiantato tutte le lingue precedenti, considerate stolti idiomi di non-credenti. Le date, il calendario, l'intera storia passata dell'umanità non hanno ormai più alcuna importanza e senso nella Nuova Era, e tutto è nella mano di Yölah. Agli uomini non resta che "morire per vivere felici", come recita il motto dell'esercito abistano...